I Sassi di Matera rappresentano uno dei luoghi più affascinanti e antichi d’Italia, con una storia che affonda le radici nella preistoria.
Questo insediamento rupestre, scavato nella roccia calcarea, è stato abitato per millenni, attraversando periodi di splendore e decadenza fino alla sua rinascita come Patrimonio dell’Umanità UNESCO e attrazione turistica di livello internazionale.
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Le origini preistoriche dei Sassi
Le prime tracce di insediamenti umani nei Sassi di Matera risalgono al Paleolitico. Le grotte naturali presenti nella Gravina di Matera furono utilizzate come rifugi dagli uomini primitivi, che gradualmente iniziarono a modificarle per renderle più adatte alla vita quotidiana. Con il Neolitico, la popolazione divenne stanziale, sviluppando un’economia basata sull’agricoltura e sull’allevamento.
Lo sviluppo architettonico unico
I Sassi di Matera si caratterizzano per un’architettura rupestre straordinaria, adattata perfettamente all’ambiente naturale. Le abitazioni erano scavate direttamente nella roccia calcarea, sfruttando la conformazione del terreno per garantire isolamento termico naturale. Questo sistema permetteva di mantenere una temperatura stabile durante tutto l’anno, fresca d’estate e calda d’inverno.
Un elemento distintivo è il complesso sistema di raccolta e gestione delle acque. Cisterne scavate nella roccia raccoglievano l’acqua piovana, garantendo l’approvvigionamento idrico agli abitanti. Questo sistema idrico avanzato contribuì alla crescita della città, rendendola un centro fiorente durante il Medioevo.
Dal Medioevo all’epoca moderna
Durante il Medioevo, Matera divenne un importante centro monastico, con la costruzione di chiese rupestri affrescate e l’espansione dei Sassi. Le comunità religiose contribuirono alla crescita culturale e artistica della città. Nel Rinascimento e nei secoli successivi, i Sassi continuarono a essere abitati, ma con il passare del tempo iniziarono a manifestarsi problemi legati al sovraffollamento e alle condizioni igienico-sanitarie precarie.
I Sassi dichiarati “vergogna d’Italia”
Nel XX secolo, le condizioni di vita nei Sassi peggiorarono drasticamente. Molte famiglie vivevano in condizioni di estrema povertà, prive di servizi igienici e con un alto tasso di malattie. Nel 1952, il governo italiano, sotto la guida di Alcide De Gasperi, decise di sgomberare i Sassi, trasferendo migliaia di abitanti in nuovi quartieri moderni. Questa decisione portò all’abbandono dell’area storica, che cadde in uno stato di degrado per diversi decenni.
La rinascita e il riconoscimento UNESCO
A partire dagli anni ’80, grazie a iniziative locali e nazionali, iniziò un processo di recupero dei Sassi di Matera. Il restauro delle abitazioni e la valorizzazione del patrimonio culturale portarono nel 1993 al riconoscimento dei Sassi come Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Questo evento segnò l’inizio di una nuova era per Matera, trasformandola in una delle mete turistiche più apprezzate d’Italia.
Matera oggi: un’attrazione internazionale
Oggi, Matera è un esempio di recupero urbano e culturale di successo. I Sassi ospitano alberghi, ristoranti, musei e centri culturali, attirando visitatori da tutto il mondo. Nel 2019, la città è stata nominata Capitale Europea della Cultura, consolidando il suo ruolo di punto di riferimento per il turismo e la cultura.
Conclusione
La storia dei Sassi di Matera è un racconto di resilienza e trasformazione. Da rifugio preistorico a “vergogna d’Italia”, fino alla sua rinascita come Patrimonio UNESCO, Matera rappresenta un simbolo di come il recupero del passato possa diventare un’opportunità per il futuro.